Draghi è un’occasione irripetibile per il Movimento 5 Stelle

Devo confessarlo: ho sperato anche io nel Conte ter, emendato dalle incompetenze delle Azzolina, Toninelli et similia, ma con a capo saldamente Giuseppe Conte. Ci ho sperato ma non ci ho mai creduto, perché le intenzioni di Renzi erano chiare fin da subito.

Ora però il Movimento 5 Stelle ha una grande opportunità: fare politica, finalmente, in modo serio, virtuoso e decisivo. Trasformare il mondo nella propria idea è dittatura. La politica in democrazia è far sì invece che il mondo tenda verso il tuo modo di vedere le cose. Vogliono un governo politico? Appoggino Draghi, così da ergersi definitivamente a baluardo della buona politica democratica, a sentinella della politica in forma umana.

Di fronte hanno l’esponente che all’inizio dell’esperienza pentasiderale consideravano il male assoluto: lo affrontino in un confronto democratico per risolvere i problemi reali, gli italiani renderanno loro merito nel 2023 e si emanciperanno definitivamente, altrimenti resteranno sempre ancorati a una utopia che abita l’adolescenza della politica di ognuno di noi.

Potrebbero proporre Conte alla Giustizia, potrebbero così gestire da una posizione di forza i rapporti con gli altri partiti politici, per evitare la pessima probabilità di Berlusconi al Quirinale l’anno prossimo; e poi potrebbero supervisionare un meccanismo virtuoso per la gestione dei 209 miliardi. Diversamente, la maggioranza ci sarebbe comunque con la Lega, stiano pur certi. Ribaltino il risultato della partita con Renzi, ingoiando il rospo-Draghi: hanno la scusa di farlo solo per rispetto istituzionale a Mattarella. Superino il rancore, che è l’esatto contrario della vincente e salubre strategia politica. È una occasione irripetibile. Vincerebbero loro, e per una volta non sarebbe male se vincessero i buoni.